Il Vulture un territorio vocato, la famiglia Paternoster un nome
e una storia.
Ogni bottiglia è un pezzo unico perfezionato secondo il rigido
protocollo del fondatore, Giovanni Paternoster, il primo lucano del comprensorio del vulture, che approvigionò di 4
botti di vino Aglianico l'esercito Garibaldino entrato
a Napoli IX-IX-MDCCCLX.
L'insegnamento del fondatore genera un rituale più rigido
del disciplinare dell'Aglianico del Vulture DOCG: produzione
massima viticola prodotta kg.5.000 di uva / Ha, invece di
kg.10.000/ha. Raccolta dell'uva a maturità fenolica di grado 6
con zucchero Babo compreso da 20 a 22, pigia diraspatura delle
uve entro 4 ore dalla raccolta.
La prima fermentazione raggiunge il 0 BABO non oltre l'ottavo
giorno, la seconda fermentazione malolattica avviene in legno
con l'aggiunta di lieviti prodotti in proprie colture nell'annata precedente dalla pruina delle bucce.
Cosi si ottiene un vino
pigmentato e stabile nel colore, morbido e gradevole.
Le contrade viticole difesa, lupara, querce, san pietro rappresentano un quadrilatero di confine del cuore dell'Aglianico del Vulture di Barile, all'interno di questa zona ci sono le contrade giardino,
garizza, pian di carro, pian di croce; all'esterno della stessa zona le
contrade di pian di croce grande, cerro, san andrea.
L'assemblaggio di uva in % delle zone interne ed esterne alle quattro contrade difesa, lupara, querce, san pietro costituisce un'importanza fondamentale dovuta alla diversa acidità delle uve di ogni
contrada, al diverso grado tannico delle bucce e concentrazione di
pruina: tutto concorre alla massima estrazione dei fenoli presenti
per enfatizzare i profumi del vino prodotto.
Il riposo del vino durerà da uno a tre anni, in base al tipo di
etichetta che si vorrà ottenere.